Pro e Contro della Resina

L’arredatore, l’architetto o l’impresa ti hanno proposto la resina.
L’hai vista in un locale trendy o a casa di amici.
Su internet, su Instagram ti è apparsa, o ti è stata decantata.
Ma cosa è la resina e soprattutto perché sceglierla?
Non essendo la classica e rassicurante piastrella e vuoi saperne di più.
In breve ti spiego che tipo di materiale è.
Innanzi tutto è un materiale molto affascinate per i seguenti motivi:
– perché estremamente versatile,
– è la risposta a innumerevoli esigenze creative proprie o del proprio architetto,
– ha una gradevole sensazione al tatto,
– ha uno spessore esiguo 2/3 millimetri,
– non ha soluzioni di continuità (non ci sono le fughe come tra una mattonella e l’altra)

 

Cosa è la resina
E’ un materiale sintetico, molto simile come aspetto alle resine vegetali, costituito da
un composto più o meno liquido (epossidico, poliuretanico o metacrilico) e da una sostanza indurente.
Si presenta viscoso, in grado di indurirsi facilmente sia a freddo che a caldo.
Nasce all’incirca negli anni ’60 come materiale per
le pavimentazioni industriali sia per la sua elevata resistenza meccanica e all’usura sia perché impermeabile.
Grazie a queste caratteristiche ed alla sua duttilità diventa moda, viene quindi
ampiamente utilizzata negli ambienti domestici, nei locali pubblici, ed inoltre ne viene sviluppata
la tecnologia che verrà adoperata in ambienti altamente specializzati
(laboratori, supermercati, sale operatorie, studi dentistici).

 

Tipologie principali
Resina liquida, autolivellante può essere adoperata prevalentemente per superfici piane.
Miscelata con polveri, inerti, pigmenti colorati, nonché con elementi decorativi di dimensioni medio-piccole
Spessori: da 3 a 10/15 mm
Campo di applicazione: pavimenti o pannelli, piani della cucina, top dei bagni

Resina con foglie di acero e polveri pigmentate

Resina autolivellante trasparente con ramoscelli di ciliegio
Resina mono o bicomponente con miscelazione di polimeri con quarzi e silicei naturali
(prima dell’indurimento ha una consistenza abbastanza solida simile alla pasta di stucco)
Miscelata anche con polveri e pigmenti colorati
Spessore circa 2/3 mm
Campo di applicazione: pavimenti, pareti, soffitti, pannelli, piani della cucina, top dei bagni

Pavimento effetto marmoreo nero con polveri bianche

Pareti con resina bicomponente pigmentata, in accosto alle lastre di marmo. Stessa tonalità
Resina mono o bicomponente con miscelazione di cementi chiamata “Beton o Concrete”
Miscelata anche con polveri e pigmenti colorati
Spessore minimo 2/3 mm
Campo di applicazione: pavimenti, pareti, soffitti, pannelli, piani della cucina, top dei bagni
Questa è di ultimissima generazione, nata per soddisfare la crescente richiesta di superfici
simili al calcestruzzo, ma avulse dai suoi soliti difetti, quindi l’elevato spessore e la formazione
di cavillature.
– Esiste infine quella che viene definita microresina, più simile ad una vernice caratterizzata
da spessori di circa 2/3 millimetri. Consiste in un microfilm più resistente dello smalto che applicato
ai rivestimenti esitenti, quali piastrelle, mosaici, assi di legno ne valorizza la trama e la relativa irregolarità
creando degli effetti insoliti e talvolta intriganti. Il vantaggio è ch epuò essere dato con un semplice rullo.

 

La posa in opera
Per poter essere realizzati un pavimento o una parete in resina sono necessari 4/5 passaggi, ed altrettanti
interventi del decoratore (ovvero il posatore deve venire a casa tua 4/5 volte,
per consentire l’indurimento ai materiali utilizzati).
Prima occorre stendere il fondo, quindi applicare la resina,
solitamente almeno tre mani, infine lo strato protettivo.
Inoltre il fondo, su cui deve essere steso questo composto, deve essere perfettamente liscio ed asciutto.
Sono quindi da mettere in conto i tempi di preparazione della base.
Pertanto i costi per la posa in opera di una superficie di resina in proporzione
sono elevati per piccole superfici e più vantaggiosi se la metratura da rivestire è consistente,
proprio per la molteplicità degli interventi di cui sopra.

 

 

Le caratteristiche più decantate
– Alta resistenza meccanica, all’usura e al graffio
– Atossicità, assenza di solventi
– Impermeabilità, facilità di pulizia
– Resistenza all’aggressione di prodotti chimici

 

Le mie conclusioni
La resina la scelgo:
– quando alcune esigenze creative che non sempre vengono soddisfatte dai prodotti sul mercato.
Ad esempio cerco una pietra/marmo di una particolare tonalità e/o con un definito disegno,
che però il marmista non trova
– quando il cliente ha una discreta avversione per le fughe delle piastrelle
perché nel tempo si sporcano
– per comporre un’opera unica
– quando sono richiesti spessori esigui

Nuovo servizio igienico. Interamente rivestito in resina (pareti,pavimento e doccia). Intervento del 2005

Doccia con rivestimento in resina. Formazione di muffe dopo circa 10 anni.
Ma
– nel tempo si ossida e cambia colore: il trasparente si trasforma in un giallino
– sebbene le schede tecniche riportino che è resistente all’usura meccanica, alcuni composti
un po’ più delicati un poco si segnano
– i tempi di asciugatura e preparazione del fondo sono determinanti per un buon lavoro, quindi,
in una ristrutturazione, occorre prestare attenzione anche a questo aspetto, che ne dilata
necessariamente i tempi
– essendo un materiale sintetico non traspirante, se si rivestono tutte le pareti di un locale,
ove vi sia spesso presenza di umidità (doccia), tende nel tempo ad ammuffire.
– se occorre fare una modifica puntuale per esigente tecniche (riparazione tubatura elettrica o idraulica,
sostituzione gruppo incasso) e quindi intervenire sulla superficie, per raggiungere gli strati
sottostanti, devi rifare tutta la parete o tutto il pavimento.
Per esempio devi rompere e richiudere ove è intervenuto l’idraulico o l’elettricista; se fossero
piastrelle, ne danneggeresti una quantità definita e contenuta, che puoi tranquillamente
sostituire con altrettante identiche, ma nel caso della resina devi rifare tutta la parete
o tutto il pavimento, perché altrimenti ne vedresti la giunta. Difatti colore e  finitura sono
praticamente impossibili da riprodurre in un secondo momento.
A parità di effetto estetico, se non è un esigenza particolare della Committenza (il cui parere ha sicuramente
un peso determinante) preferisco sempre i materiali naturali.

 

Se ti sono rimasti dei dubbi e hai piacere di farmi qualche domanda, puoi contattarmi dalla pagina contatti.